Il 9 ottobre si è conclusa EMO MILANO 2021, la rassegna mondiale delle macchine utensili, che ha fotografato, a distanza di un anno e mezzo dall’ultima fiera del settore, numeri decisamente incoraggianti se paragonati allo stesso periodo dello scorso anno. L’evento ha registrato più di 60.000 presenze da 91 paesi, oltre 700 imprese e 3.500 macchinari esposti.
Secondo i dati messi a disposizione dal gruppo UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione italiana di settore, gli ordinativi raccolti dai costruttori italiani hanno segnato un +52% nel terzo trimestre del 2021 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e bisogna risalire al 2007 per trovare un trimestre così promettente.
Da un lato lo stop forzato delle attività legato alla pandemia ha fatto in modo che le aziende procrastinassero gli investimenti da effettuare, che si sono quindi concentrati maggiormente nel 2021.
Dall’altro il Governo è intervenuto in maniera decisiva per incentivare la ripresa del settore nel post pandemia con l’attivazione di un importante pacchetto di incentivi fiscali per gli investimenti in beni strumentali, con un occhio di riguardo alla promozione delle tecnologie 4.0, rendendo così più sostenibile per gli imprenditori il pagamento delle rate di mutuo/leasing.
Sono due le agevolazioni cardine a supporto degli investimenti, la legge Sabatini e il Credito d’imposta 4.0, che di fatto vanno ad abbattere in maniera importante il costo legato all’acquisto di nuovi macchinari, anche per importi elevati.
Restano alcune criticità, fra tutte la mancanza dei componenti elettronici che di fatto possono far slittare le consegne anche di 8-10 mesi rispetto all’ordine.
Rimane comunque la ferma convinzione che le aziende italiane hanno bisogno di rinnovare il parco delle macchine utensili per diventare sempre più competitive all’interno di mercati sempre più veloci e concorrenziali che hanno nel “just in time” il proprio credo.
Incentivi statali importanti e forme di finanziamento quali leasing e mutui rendono quasi scontata la scelta di rinnovare il parco macchine, insomma “se non ora quando?”.
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