Concentrazione del rischio: quando scontare le fatture è un problema

Concentrazione del rischio: quando scontare le fatture è un problema

Con la ripresa del fatturato nel corso del 2021 le imprese tornano ad utilizzare i fidi di anticipo fatture o di “salvo buon fine” emessi dalle banche, mentre, lo scorso anno, complice l’abbassamento generale del volume d’affari, erano rimasti poco utilizzati rispetto al passato.

A contrario le piccole imprese, spesso terziste per grosse aziende, con un parco clienti formato da pochi soggetti, trovano più difficolta ad accedere tali strumenti, dovendo fare i conti con un portafoglio poco frazionato. Se l’anno scorso il problema poteva essere bypassato a causa della diminuzione fisiologica del volume d’affari, quest’anno non possono fare a meno di fare i conti con quello che le banche definiscono “concentrazione del rischio”.

La concentrazione del rischio è la percentuale che la banca stabilisce possa essere massimo anticipabile all’interno di un fido di anticipo fatture/salvo buon fine per ogni singolo cliente; in termini generali, questa percentuale oscilla tra il 25/30% dell’importo accordato.

Spesso però le aziende esprimono la maggior parte del fatturato con pochi clienti ed il rischio di trovarsi nelle condizioni di non poter anticipare i propri crediti commerciali a causa di questa limitazione è elevato.

Ma quali sono gli strumenti a disposizione per risolvere il problema?

Cerchiamo di ricapitolare i principali:

  1. Dividere l’importo in più fatture e scontare le fatture su più banche: questa può rappresentare una soluzione temporanea che risolve il problema in casi eccezionali ma crea evidenti problemi di gestione amministrativa interna con una singola fattura divisa su 2-3 banche con conseguente confusione per il cliente che dovrà pagare alla scadenza su più Istituti di credito.
  2. Chiedere alla banca una deroga su nominativi specifici: se le forniture verso quel cliente sono ricorrenti è necessario chiedere una deroga alla percentuale di concentrazione del rischio alla banca che può concedere, dopo una valutazione del nominativo, una deroga alla concentrazione che può arrivare anche al 100% del credito ceduto.
  3. Valutare la possibilità di factorizzare i crediti: il factoring bancario nasce proprio con questa finalità ovvero anticipare tutti i crediti commerciali, con formula pro solvendo/soluto, di un singolo cliente a cui viene concesso un fido sul singolo nominativo; questa è la soluzione ideale per aziende che hanno pochi clienti con cui esprimono la maggior parte del fatturato e che accettano la cessione del credito.

Qualunque sia la scelta intrapresa un fattore risulta fondamentale: il tempo d’incasso del credito che dà un’indicazione chiara dell’importo d’affidamento da accordare.

Le imprese non possono permettersi quindi di ignorare questo importante aspetto al fine di non avere più la possibilità di anticipare i propri crediti commerciali.


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