Indebitamento aumentato per la metà delle imprese italiane unito ad una difficile ripartenza che ha visto un calo del fatturato nei primi mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Questo, in sintesi, il risultato di un’indagine promossa dalla CNA, la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, su una platea di oltre cinquemila imprese di cui quasi il 90% cosiddette “micro imprese” ovvero tutte quelle realtà che contano meno di 10 addetti.
Lo studio fotografa una situazione non certo incoraggiante considerato il fatto che già la maggior parte delle imprese italiane ricorre ampiamente all’indebitamento bancario ma la situazione vissuta nell’ultimo anno e mezzo ha di certo appesantito l’esposizione nei confronti del sistema bancario.
Se da un lato quindi importanti strumenti messi in campo quali il Fondo di Garanzia e la moratoria hanno dato una boccata d’ossigeno alle aziende, dall’altro, alla luce di una tanto attesa ripartenza che sembra si stia delineando all’orizzonte, si deve fare i conti con imprese che registrano un importante calo di fatturato unito ad un indebitamento che, sempre secondo lo studio promosso da CNA viene così fotografato: “Oltre il 50% delle imprese intervistate ha aumentato la propria esposizione debitoria con le banche: il 12% l’ha incrementata di oltre il 10% e quasi una su 5 oltre il 20% rispetto alla situazione precedente la pandemia.”
Per quanto riguarda la moratoria, sempre secondo l’indagine di CNA, oltre l’80% degli intervistati ritiene utile la proroga che, ricordiamo, è stata prolungata fino al 31/12/2021 con l’approvazione del decreto sostegni bis ma che stavolta va richiesta alla banca entro e non oltre il 15/06/2021 e riguarderà la sola quota capitale della rata e non la quota interessi che sarà invece addebitata.
Risulta pertanto strategico per le imprese, in un quadro che comunque vede dei segnali di tangibile ritorno alla “normalità”, valutare una ristrutturazione del debito andando ad analizzare la situazione debitoria del breve e del medio/lungo termine cercando di rendere sostenibile l’esposizione verso le banche alla luce della redditività dell’azienda e delle sue prospettive di sviluppo.
In tal senso si delinea un compito importante per tutti i consulenti d’impresa che dovranno apportare le proprie conoscenze promuovendo la cultura su queste tematiche, spesso sottovalutate dalle piccole realtà che non riescono più a rispecchiarsi in un mondo drasticamente cambiato in pochi mesi.
Questo un compito che è la missione per tutti i consulenti di Fintech Media Finance, da sempre attenti ad utilizzare gli strumenti messi a disposizione dai partner bancari per poter risolvere queste ed altre problematiche delle imprese.