Tempo di ripresa: un’analisi sull’impatto finanziario dell’emergenza sulle aziende e le possibili soluzioni.

Tempo di ripresa: un’analisi sull’impatto finanziario dell’emergenza sulle aziende e le possibili soluzioni.

Durante i primi mesi di lockdown le imprese hanno evidenziato un’urgente richiesta di liquidità e più nello specifico di mutui, coadiuvati dallo “sdoganamento” del Fondo Centrale di Garanzia previsto dal Decreto Legge Liquidità.

Conclusa questa fase ora è necessario fare una riflessione su ciò che attende le imprese nei prossimi mesi per pianificare una ripresa efficace: se da un lato i mutui hanno consentito alle aziende di arginare le emergenze sostenendo i costi fissi e magari usufruendo della moratoria per contenere le uscite, il principale ostacolo all’orizzonte riguarda da un lato il calo del fatturato e dall’altro l’incasso dei crediti commerciali generato da esso.

Secondo una recente indagine di Cribis -Workinvoiceil rischio di pagamenti ritardati da clienti è considerato in peggioramento dal 72,7% degli intervistati contro un 27,3% che lo vede come stabile o basso”.

Ma allora quali soluzioni ha a disposizione un’impresa per fronteggiare la situazione?

  1. LA CESSIONE IN PRO SOLUTO DEI PROPRI CREDITI COMMERCIALI consente da un lato il miglioramento dei flussi di cassa e dall’altro una forte riduzione del rischio legato all’incasso del credito. A questo proposito il factoring bancario (strumento da sempre considerato di “nicchia” ma tornato fortemente in auge negli ultimi anni) e l’invoice trading (o factoring digitale in forte ascesa negli ultimi tempi) possono dare una mano alle imprese il cui personale amministrativo guarda e riguarda liste di crediti scaduti con le dite incrociate nei giorni che vanno dal 1 al 10 di ogni mese.
  2. “L’assicurazione è quella cosa che paghi sperando di non averne bisogno”, così abbiamo sentito dire spesso e in questo caso la citazione è proprio azzeccata. L’ASSICURAZIONE SUI CREDITI COMMERCIALI può essere davvero di supporto alle imprese: oltre che per risarcire l’azienda in caso di sinistro da parte del debitore, per l’analisi del merito di credito di un’impresa, quando l’assicurazione concede o meno un “plafond” all’impresa debitrice e questo è già di per sé un’informazione preziosissima se esporci o meno verso quel cliente.
  3. Uno dei problemi della cessione pro soluto è che spesso i debitori non accettano la cessione del credito perché si sentono privati dal “terzo incomodo” (tipicamente la società di factoring) di quella elasticità che frequentemente le grandi imprese si concedono nei confronti dei piccoli fornitori che hanno certamente meno potere contrattuale. Un aiuto ci arriva dallo SCONTO COMMERCIALE: il pagamento immediato delle fatture da parte dei clienti a fronte appunto di uno sconto commerciale, che consente ai fornitori di incassare subito il proprio credito. Questo implica, da un lato la rinuncia a una parte della marginalità, dall’altro consente all’azienda debitrice di migliorare le condizioni economiche dell’approvvigionamento di merci e servizi insieme all’aiuto nel sostegno della filiera cliente/fornitore.

Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che dovremmo fare tutti quanti una riflessione: al di là degli strumenti più o meno evoluti che il mondo finanziario ci mette a disposizione sarà proprio l’empatia ed il senso della collettività la vera arma vincente. Se tutti quanti ci renderemo conto che dietro una partita IVA non ci sono solo 11 numeri, ma ci sono persone, famiglie, lavoratori ed imprenditori con i loro sogni, le loro speranze ed il loro costante impegno allora, e solo allora, riusciremo a superare questo difficile momento nella misura in cui riusciremo a sostenerci reciprocamente.

Se desiderate approfondire questi temi, scriveteci ! Saremo pronti a rispondere!