Fintech, la via è tracciata: non più solo un canale extra bancario

Fintech, la via è tracciata: non più solo un canale extra bancario

Le “fintech” sono nate come canale alternativo alla banca tradizionale, promettendo, a fronte di una digitalizzazione dei processi, tempi di risposta più rapidi rispetto al canale bancario ed uno snellimento della documentazione, spesso ancora cartacea nelle filiali.

La maggior parte delle fintech è nata come alternativa alla banca non solo nelle modalità operative ma anche in quelle giuridiche, in quanto la maggior parte delle società non era iscritta all’articolo 106 del TUB sancendo di fatto il canale alternativo a tutti gli effetti in quanto non-banche.

A distanza di qualche anno dal lancio delle prime piattaforme, la situazione pare si stia delineando in maniera importante: le prime piattaforme fintech sono spesso entrate a far parte di gruppi bancari o di altre società operanti in settori analoghi al fine di rendere più completa l’offerta dei propri servizi.

Le piattaforme non iscritte come 106 hanno sofferto il problema del funding che invece non è sentito in maniera così importante dagli iscritti all’albo. La possibilità di ottenere fondi dagli investitori ed a condizioni migliori è stato un importante aspetto che solo le banche fintech hanno saputo cogliere e questo è stato certamente un elemento distintivo.

La via è però tracciata: se da un lato ogni giorno si vocifera su fusioni di grandi gruppi bancari (che sono oggettivamente sempre meno) dall’altro ci sono stati negli ultimi mesi annunci di gruppi bancari importanti che hanno avviato la loro fintech. Le fintech sono quindi diventate non un canale alternativo alla banca in quanto non iscritte all’articolo 106 del TUB, ma sono diventate alternative interessanti alla banca “tradizionale fisica” principalmente per due ragioni:

  • la snellezza nell’evasione delle richieste (digitalizzazione di quello che era cartaceo unito ad una maggiore velocità nell’evasione delle richieste)
  • e alternative nel canale distributivo dei servizi che adesso non vedono più nella filiale fisica un punto di riferimento bensì vedono nel sito internet la possibilità di inoltrare le richieste.

Il “gestore imprese”, dipendente banca, viene lentamente sostituito da soggetti iscritti all’OAM che agiscono su mandato delle banche fintech.

Si stanno facendo sempre più numerose le banche fintech che di “alternativo” hanno ben poco nei prodotti offerti e sono banche a tutti gli effetti in quanto iscritte all’albo.

Allora dov’è la vera rivoluzione?

Nuovi e sempre più numerosi attori si stanno affacciando al mercato fornendo alle aziende ed ai privati una sempre più valida alternativa alle banche fisiche, e se a questo aggiungiamo che spesso le fintech vedono all’interno dei propri organici numerosi giovani che con la loro voglia di fare ed intraprendenza sostengono la crescita di questo comparto allora ci siamo: la via è tracciata ed indietro non si torna.

Noi di FINTECH MEDIA FINANCE abbiamo sempre creduto alla crescita di questo settore ed abbiamo voluto sancirlo nella nostra ragione sociale.
Chiamaci per cogliere sin da subito tutte le opportunità di questo comparto che non è più solo un’alternativa alla filiale.