Il mercato del factoring accelera: dati, trend e prospettive per il 2026

Il mercato del factoring accelera: dati, trend e prospettive per il 2026

Il 2025 si conferma un anno di crescita per il factoring italiano, che rafforza il proprio ruolo nella gestione del capitale circolante delle imprese e nella stabilitĂ  finanziaria delle filiere produttive. Secondo i dati Assifact aggiornati a settembre 2025, il turnover cumulativo ha raggiunto 208,28 miliardi di euro, registrando un incremento del 3,75% rispetto allo stesso periodo del 2024 (al netto dei crediti fiscali). Aumentano anche gli anticipi e corrispettivi erogati, pari a 50,37 miliardi (+6,31% su base annua), un segnale chiaro della crescente richiesta di soluzioni di liquiditĂ  immediate e flessibili.

Il segmento pro soluto, con l’83% del totale e una crescita annua dell’8,28%, rimane la componente dominante del mercato, mentre il comparto Supply Chain Finance mantiene una buona stabilità con 20,57 miliardi di euro di turnover. In miglioramento anche il factoring internazionale, che nel terzo trimestre segna un +2,87% a/a, sostenuto dai volumi legati alle esportazioni.

Di seguito una sintesi dei principali indicatori del settore (settembre 2025)

La diffusione del factoring tra le imprese continua ad essere ampia: sono 31.766 le aziende che utilizzano questi servizi e oltre il 60% appartiene al segmento PMI. Ciò conferma come, in un momento segnato da costi crescenti e necessità di equilibrio finanziario, il factoring sia percepito non solo come strumento di cessione del credito, ma come una componente strutturale delle strategie di gestione della liquidità.

Rilevante anche il capitolo dedicato ai crediti verso la Pubblica Amministrazione: 7,78 miliardi i crediti in essere, di cui 3,3 miliardi scaduti, a causa dei noti ritardi nei pagamenti (123 giorni medi). Una situazione che, combinata alle rigide regole EBA sulla definizione di default oltre 90 giorni, determina un’eccessiva classificazione dei crediti deteriorati verso la PA, frenando la capacità degli operatori di immettere nuova liquidità nel sistema.

Le prospettive per il 2026 restano comunque positive: gli operatori del settore prevedono un’espansione dei volumi pari al +3,20%, in linea con le aspettative macroeconomiche e con la crescente integrazione del factoring nelle politiche finanziarie delle imprese.

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