L’Osservatorio CRIF sulle imprese riporta un’importante fotografia del mercato del credito.
Negli ultimi 9 mesi del 2024 si osserva una crescita moderata del credito erogato alle imprese italiane. In termini di importi, infatti, si registra un incremento del +2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre il numero di finanziamenti è aumentato dello 0,9%.
Il contesto attuale si caratterizza per una graduale riduzione dei tassi di interesse da parte della BCE e un livello d’inflazione contenuto, elementi che hanno favorito una leggera ripresa della domanda di credito. Tuttavia, nonostante questi segnali positivi, permangono le preoccupazioni legate alla rischiosità delle imprese. Infatti, il tasso di default medio delle società di capitali, che a giugno 2024 si attestava intorno al 2,5%, è previsto in aumento, arrivando a stimarsi al 2,9% a fine anno, con una proiezione fino al 3,5% entro la fine del 2025.
Una disamina più dettagliata evidenzia dinamiche differenziate nei vari comparti economici
- Turismo e tempo libero
Le società di capitali operanti in questo settore hanno registrato un aumento degli importi erogati del +4% rispetto al pari periodo del 2023. Nonostante un tasso di default relativamente elevato (3,5% a giugno 2024, in calo di 0,4 punti rispetto a dicembre 2023), il settore mostra una leva finanziaria mediana intorno a 4,6x – un valore superiore alla mediana nazionale di circa 3x. - Agricoltura
Questo comparto, pur rappresentando una componente fondamentale dell’economia italiana, ha registrato una lieve contrazione degli importi di credito, con un calo del -1,2%. Il tasso di default si attesta intorno al 2,7%, leggermente superiore alla media nazionale (2,5%). Gli indicatori finanziari mostrano una situazione di criticità: una leva finanziaria pari a circa 5,7x (contro una mediana nazionale di 3x), un rapporto liquidità/debito attorno al 50% (vs. 130% mediana) e una copertura degli interessi stimata a circa 5x (rispetto a 12x a livello nazionale). - Costruzioni e impiantistica
Nel settore delle Costruzioni si evidenzia un calo del credito del -6% nei primi 9 mesi del 2024, con un tasso di default superiore alla media nazionale (3,1% vs 2,5%). Al contrario, l’Impiantistica registra una contrazione più marcata, pari al -9,7%, ma con un tasso di default inferiore, attestato all’1,8%. Le differenze di rischiosità si riflettono anche nei bilanci: le società di Costruzioni presentano una leva finanziaria intorno a 4,7x, una liquidità pari al 115% e una copertura degli interessi di circa 9,5x, mentre il comparto Impiantistica mostra indicatori significativamente migliori (leva di circa 1x, liquidità intorno al 300% e copertura degli interessi di circa 20x).
Il miglioramento dei tassi e il controllo dell'inflazione favoriscono il credito, ma l'instabilità geopolitica e le criticità di settori come Tessile e Automotive richiedono attenzione ai default, previsti fino al 3,5% entro il 2025. In questo scenario, il supporto offerto da società come FINTECH MEDIA FINANCE è essenziale per aiutare le aziende a trovare le soluzioni finanziarie giuste e favorire una crescita economica stabile.