In un mercato, quello del credito in Italia, dove il ruolo del Fondo di Garanzia ha raggiunto un apporto fondamentale negli ultimi anni ed è praticamente quasi diventato indispensabile per garantire il credito concesso alle PMI, stanno terminando i lunghi negoziati per la riforma alla luce dell’imminente scadenza del regime cosiddetto Temporary framework.
L’accordo tra il Ministero delle imprese e del Made in Italy e il Ministero dell’economia e delle finanze dovrebbe determinare tre fasce di copertura:
- 50% per il capitale di rischio
- 60% per la liquidità
- 80% per investimenti, operazioni a importo ridotto, startup e microcredito.
Questo si applica senza distinzioni basate sulla classe di rischio di credito secondo il modello di valutazione del Fondo, fatta eccezione per la quinta fascia, che include le imprese più rischiose e che di fatto le vedrebbe escluse dalla concessione di garanzie.
La proposta di riforma indica che è evidente si stia procedendo verso un modello più restrittivo rispetto a quello straordinario permesso dall’attuale Temporary framework che vede il rilascio della garanzia all'80% sia per gli investimenti sia per la liquidità nelle fasce 3, 4 e 5, mentre per le fasce 1 e 2 si prevede un 60%.
Non tutte le novità riguardano però le percentuali di copertura.
Le microimprese non saranno soggette a commissioni di accesso al Fondo, mentre le piccole imprese pagheranno lo 0,5%, le medie l’1% e le small mid cap (imprese non PMI con fino a 499 dipendenti) l'1,25% dell'importo garantito.
Il rientro delle small mid cap sotto il Fondo gestito da Mediocredito centrale è stato oggetto di controversie nei mesi scorsi, e in merito a questo, il compromesso, previa autorizzazione dell'UE, potrebbe prevedere interventi con coperture ridotte (30% per la liquidità e 40% per investimenti e startup).
È proprio il rientro delle small mid cap nel perimetro di accessibilità al Fondo di garanzia l’altra grande novità della riforma ma non è l’ultima.
Come già anticipato, la proposta di riforma vede la resa strutturale del plafond di € 5 mln di garanzie concedibili ad ogni singola impresa rendendo quindi definitivo quanto ad oggi previsto dal regime Temporary Framework in deroga al limite di € 2,5mln di garanzie concedibili per singola impresa. Accogliamo con favore il percorso intrapreso dal governo per rendere sistemica la garanzia pubblica così come oggi è in deroga; noi di FINTECH MEDIA FINANCE siamo convenzionati con i più importanti istituti di credito che utilizzano lo strumento del Fondo di garanzia. Vuoi cogliere questa opportunità?