Ormai da qualche settimana aleggia lo spettro del “credit crunch”, la cosiddetta stretta al credito che le banche italiane stanno attuando complici le recenti e sconfortanti notizie del crac di importanti banche straniere.
Banca d’Italia ha fornito dei dati che confermano i timori: a febbraio 2023 i crediti verso le aziende sono diminuiti dello 0,5%. Per il momento la percentuale è abbastanza contenuta ma se si pensa al periodo dello scoppio della pandemia (febbraio 2020) il calo aveva registrato un 1,2% quindi non siamo poi così distanti.
I timori legati al difficile periodo di congiuntura economica e geopolitica stanno spingendo le banche a stringere i rubinetti ma, al contrario, le banche “fintech” mostrano segnali incoraggianti.
Come riportato dall’Osservatorio fintech di PWC, i prestiti alle aziende erogati dalle fintech hanno superato i 2 miliardi di euro facendo registrare un incoraggiante +49% rispetto al periodo dell’anno precedente.
Questa tendenza sembra essere confermata anche nell’anno in corso portando quindi le fintech ad essere considerate come partner strategico nel sostenere le PMI italiane.
Sono proprio le piccole e medie imprese, vera spina dorsale dell’economia italiana, ad essere penalizzate dalla stretta al credito e questo fa sì che le aziende si rivolgano alle fintech con maggiore fiducia.
Le banche digitali stanno quindi passando da essere un’alternativa al canale bancario ad un canale complementare alle banche tradizionali seppur con qualche limite dovuto principalmente al costo di provvista; mentre le banche tradizionali riescono a impiegare il denaro generalmente a tassi d’interesse più contenuti, le fintech spesso non hanno lo stesso costo d’approvvigionamento e quindi gli spread applicati sono solitamente più elevati.
Se è vero che le fintech sono quindi più care, è anche vero che il divario si sta assottigliando visto l’importante innalzamento dei tassi d’interesse.
Ma in un aspetto le fintech sono spesso vincenti: il tempo. Meccanismi di scoring automatici ed esternalizzazione del caricamento delle richieste sono fattori strategici sui cui le fintech sono avanti rispetto alle banche tradizionali essendo nate native digitali e con una naturale propensione ad appoggiarsi a reti commerciali di agenti e mediatori esterni. Noi di FINTECH MEDIA FINANCE siamo accanto alle PMI che mai come in questo momento hanno bisogno di un supporto per sostenerle nei loro progetti. I nostri consulenti sono pronti ad illustrarti queste ed altre opportunità.