Challenger banks, le banche che sfidano il sistema bancario tradizionale che propongono i propri servizi con nuovi modelli di business.
In Europa sono state individuate 96 challenger banks di cui 12 in Italia portando il bel Paese, assieme alla Francia, al primo posto per numero di player operanti in questo settore.
Sostanzialmente le challenger banks nascono dal cambio di mercato nel settore bancario che ha visto in Italia, nel decennio 2010-2020, una riduzione del personale bancario del 14,8% unita ad una diminuzione del 30,1% degli sportelli bancari.
Le banche digitali nascono proprio su queste prerogative: l’assenza di filiali fisiche unita ad una forte enfasi della componente tecnologica.
Già da qualche anno le challenger banks hanno fatto il loro ingresso sul mercato italiano ma quali sono i risultati ottenuti?
Le banche digitali vedono tassi di crescita a due cifre se si considera ad esempio che nel 2020, rispetto al 2019, il margine di intermediazione ha segnato un +42%; il risultato operativo è cresciuto addirittura di un +100%.
Analizzando il conto economico delle challenger banks, troviamo due grandi differenze rispetto alle banche tradizionali: il costo del lavoro è decisamente inferiore mentre di contro il costo relativo alle spese generali è maggiore; le challenger banks si rivolgono all’esterno per le spese legate a consulenze ed alla pubblicità proprio a causa della struttura snella del personale che però gli garantisce una più elevata redditività rispetto alle banche tradizionali.
I servizi forniti ricalcano quelli forniti dalle banche tradizionali: Conto corrente, conto deposito, pagamenti, prestiti a famiglie, prestiti a Pmi, gestione Npl, wealth management, factoring.
Insomma, sembra che le challenger banks non abbiano inventato nulla di nuovo per quanto riguarda i prodotti ma al contrario abbiano innovato il settore grazie ad un modello di distribuzione che vede principalmente i soggetti iscritti all’OAM (Agenti in attività finanziaria e/o mediatori creditizi) come soggetti impiegati nella distribuzione dei servizi alla clientela.
Quella delle banche digitali sembra sia la strada verso un futuro in cui i clienti saranno rappresentati da quelli che oggi sono i millennial, una generazione di giovani nati col digitale e quindi abituati ad usufruire di strumenti tecnologici e ad avere fiducia in essi.
Ed è proprio la fiducia il limite principale per tutte quelle aziende che in Italia hanno un management poco incline al digitale e quindi poco avvezzo all’utilizzo di strumenti tecnologici. Le banche digitali stanno però guadagnando rapidamente la fiducia della clientela ed i risultati ottenuti in un mercato, quello bancario, con una forte razionalizzazione faranno molto probabilmente delle challenger banks un punto di riferimento per rendere più competitivo il sistema bancario italiano.
Noi di FINTECH MEDIA FINANCE, nati con il digitale, abbiamo sin da subito stretto accordi con le principali banche digitali. Non perdere questa opportunità.