Tassi d’interesse in rialzo: analizziamo l’andamento del tasso fisso

Tassi d’interesse in rialzo: analizziamo l’andamento del tasso fisso

Tasso fisso o tasso variabile?

Fino a qualche mese fa la risposta, specie nelle operazioni di breve/medio periodo, era abbastanza scontata e vedeva assoluto protagonista il tasso variabile ed in particolare il suo indice di riferimento: l’EURIBOR.

Con il perdurare delle varie crisi che stanno colpendo l’economia mondiale, la scelta non è più così scontata seppur vanno fatte delle riflessioni approfondite sulla convenienza di optare per il tasso fisso.

Indice di riferimento del tasso fisso è l’EURIRS o abbreviato IRS che, a seconda della durata dell’operazione, indica il parametro di riferimento a cui solitamente le banche applicano lo spread; la somma tra il parametro di riferimento e lo spread indica il tasso finito che il cliente paga.

PARAMETRO DI RIFERIMENTO + SPREAD = TASSO FINITO AL CLIENTE

Come accennato, l’IRS fornisce un’indicazione del parametro in funzione della durata dell’operazione: si va quindi dall’IRS ad un anno fino ad arrivare all’IRS a 30 anni.

Durate dai 10 anni in su sono di solito applicate ai mutui ipotecari per acquisto degli immobili da parte dei privati che, su durate così lunghe, devono ponderare bene la scelta tra tasso fisso e variabile (al netto della possibilità di surrogare il mutuo in corso d’opera).

Per le aziende invece la scelta si riduce principalmente a durate comprese tra i 3 ed i 7 anni a seconda della tipologia di operazione da strutturare: ad esempio per il pagamento di forniture si opta per durate inferiori a differenza di finanziamenti stipulati per investimenti che invece si assestano tra i 5 ed i 7 anni.

Oggi vogliamo analizzare l’andamento dell’IRS a 5 anni ovvero una durata abbastanza standard per i mutui chirografi alle imprese.

Come si può vedere dal grafico, l’IRS a 5 anni è passato da un tasso di circa -0,50% registrato a gennaio 2021 ad un tasso del + 0,70% a marzo 2022 e la tendenza sembra essere quella di un ulteriore aumento.

Cosa significa in soldoni?

Un delta dell’1,20% tra le due rilevazioni equivale a circa € 3.000,00 in più se consideriamo un mutuo di € 100.000,00 con rientro in 5 anni stipulato a marzo 2022.

Tasso fisso o variabile? I consulenti di FINTECH MEDIA FINANCE sono a disposizione per valutare tutte le possibili soluzioni.