Sembra non esserci fine alle tribolazioni che le aziende italiane stanno affrontando negli ultimi anni: dalla pandemia allo scoppio della guerra in Ucraina ed infine alle relative conseguenze che si stanno traducendo in una scarsità delle materie prime e all’aumento vertiginoso dei prezzi delle stesse.
Il fenomeno non è purtroppo circoscritto ad un settore specifico ma investe tutte le aree della nostra economica. Lo scoppio della guerra tra la Federazione Russa e l’Ucraina ha portato a pesantissime conseguenze di scarsità di tutte quelle materie prime provenienti da quei paesi che vanno dai prodotti alimentari ai combustibili.
Come accennato, la scarsità di disponibilità delle materie prime ed il relativo aumento esponenziale del prezzo sta portando alcune imprese italiane allo stop forzato della produzione specie in quei settori che non hanno marginalità sufficiente a sostenere dei rincari così elevati o semplicemente perché mancano le materie prime per avviare la produzione.
Gli esperti sostengono ci troviamo in un periodo di “stagflazione” ovvero una situazione economica che soffre contemporaneamente di un’elevata inflazione (aumento generalizzato dei prezzi) e di una crescita bassa o nulla (stagnazione) del prodotto.
Nota positiva nel contesto è il fatto che generalmente le aziende non hanno scarsità di ordinativi e quindi la domanda regge ma l’offerta di prodotto è scarsa.
Purtroppo, non ci sono molte soluzioni se non quella di attendere e sperare che la situazione cambi il più velocemente possibile anche se gli strascichi si sentiranno per parecchio tempo.
Nel frattempo, le aziende possono approfittare di soluzioni finanziarie che possono traghettarle in acque più sicure approfittando delle soluzioni finanziarie che le banche digitali mettono a disposizione grazie al supporto del Fondo di Garanzia che, fino al 31/03/2022, non prevede il pagamento di alcuna commissione.
Al fine di agevolare ulteriormente le aziende, i mutui sono spesso accompagnati da periodi di preammortamento che possono arrivare fino a 12 mesi nel quale viene addebitata unicamente la quota interessi e non la quota capitale rendendo il pagamento delle rate certamente più sostenibile in una prima fase del periodo d’ammortamento.
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