Una volta venivano definiti semplicemente broker, una figura troppo spesso relegata al ruolo di “piazzista” guidato dal solo interesse, appunto, di piazzare i prodotti del mandante ai clienti.
Oggi è un ruolo decisamente cambiato e il mediatore creditizio si è trasformato in un vero e proprio agente dell’attività finanziaria, o ancora, in un collaboratore di mediazione creditizia. Entrambe le figure sono regolamentate dall’OAM, l’organismo istituzionale a cui fanno riferimento agenti e mediatori, che si accreditano professionalmente presso l’ente, rivestendo un ruolo sempre più consulenziale per le imprese.
L’agente dell’attività finanziaria svolge la funzione di intermediario e propone i prodotti di chi gli ha dato il mandato, mentre il collaboratore di mediazione creditizia si mette a fianco dell’imprenditore e, senza vincoli di dipendenza, si occupa di trovare le migliori soluzioni fra tutte quelle disponibili sul mercato per far fronte alle esigenze aziendali.
Indipendenza, professionalità e preparazione sono le caratteristiche che meglio contraddistinguono questa figura, il cui obiettivo è certamente la vendita, ma il valore distintivo risiede nelle soluzioni e nella visione d’insieme che sarà in grado di offrire al Cliente mettendo a disposizione il proprio know-how.
Alla base di qualsiasi tipo di rapporto, soprattutto quello fra cliente e fornitore, c’è sicuramente la fiducia e il costante presidio sulle realtà che talvolta devono affrontare circostanze turbolente come quelle che abbiamo vissute recentemente. Al di là di prodotti, servizi più o meno evoluti e mandati di intermediari finanziari, ad oggi la componente relazionale riveste il ruolo più importante nello sviluppo di un rapporto cliente/fornitore e la vendita non dev’essere il fine unico di una trattativa, ma solamente il piacevole risultato che si ottiene dopo aver dato risposte concrete alle esigenze della clientela.
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